Perché le banche non concedono prestiti?

05.10.2017

Ecco come la banca sceglie i propri clienti.

Siamo abituati a credere che le regole del credito bancario siano incomprensibili, così spesso ci accontentiamo del risvolto pratico, quello che tocca il cittadino. Ma non è sempre così. 

Ad esempio, quando ci si chiede perché le banche non concedono prestiti, la risposta viene sempre individuata nel cliente: perché non offre sufficienti garanzie e non ha un reddito adeguato o tale da rendere minimo il rischio di insolvenza. 

Certo, le condizioni socio-economiche restano un elemento di cruciale per la banca e fanno la differenza tra chi riesce a ottenere il finanziamento e chi, invece, no

Ma anche le stesse condizioni dell'istituto di credito pensano in questa valutazione e possono giustificare un maggiore o minore credit crunch (ossia le restrizioni del credito). In altri termini, per poter prestare soldi, la banca deve averli. 

E chi glieli da? 

Se non lo Stato (come negli ultimi recenti e casi delle banche a rischio default), gli stessi cittadini. Come? Con depositi e interessi. 

Ma procediamo con ordine e cerchiamo di capire dunque perché le banche non concedono prestiti.

Le banche devono rispettare delle regole: tanto denaro nei depositi hanno, tanti prestiti possono fare. 

Come dire: tanto entra, tanto può uscire!

In realtà questa proporzione non è sempre così e la banca può prestare più soldi di quanti ne ha nei forzieri (v.caso di Monte Paschi).

 A vigilare sul rispetto dei parametri è stata, a lungo, la Banca d'Italia. Oggi c'è invece la Banca Europea, la BCE. 

In passato le banche concedevano prestiti anche a chi aveva redditi bassi, senza calcolare che, di lì a poco, sarebbe arrivata la crisi economica: le aziende stavano per chiudere e i dipendenti licenziati.  

Così l'Europa ha stretto le maglie. 

Ora le direttive sono molto rigide: le banche Italiane non possono più sbilanciarsi, se non vogliono subire sanzioni. Ecco dunque perché le banche non fanno più prestiti o li hanno fortemente ridotti: perché NON POSSONO superare i parametri imposti dalla Banca Centrale Europea. 

Questa situazione varia da banca a banca

Quindi, è anche necessario munirsi di un po' di pazienza e, nel momento in cui si è ottenuto un "no" al finanziamento, non è detto che ciò valga per tutti gli altri istituti di credito. Chi cerca trova.

C'è poi un ultimo meccanismo

Sono le Centrali Rischio, come CRIF.  Che non sempre sono aggiornate.

Ad esempio, se chi richiede un prestito ma in passato si ha subito una truffa e magari ne è uscito perché il reato si è prescritto, nonostante la sua fedina penale sia limpida queste notizie sfuggono alla banca. 

Ecco spiegate le ragioni del perché il funzionario di banca, con il capo chino e senza molte spiegazioni, dice «Ci spiace, non posiamo erogarle il finanziamento». 

Ecco perché nella restrizione del credito finiscono imprigionati molti soggetti solvibili e, se anche è vero che quando la banca rifiuta il finanziamento deve fornire precise motivazioni, a quel punto, ormai, poco ti interessa.

Se hai bisogno di credito, fai un controllo sul tuo codice fiscale e verifica il tuo scoring. Clicca qui

di Irene Massa

Cash360 è un blog
Non è un mediatore creditizio e non offre consulenza su prestiti e finanziamenti
Il proprietario di questo sito Web può essere ricompensato in cambio del posizionamento in primo piano di determinati prodotti e servizi sponsorizzati o del clic sui collegamenti pubblicati su questo sito Web. Tale compenso può influire su come e dove i prodotti appaiono su questo sito (incluso, ad esempio, l'ordine in cui appaiono).


Per gli argomenti trattati nel blog, Cash360 non è responsabile per raccomandazioni, sponsorizzazioni e recensioni. Tutti i servizi, i loghi e i nomi delle società citate nel blog sono marchi di fabbrica ™ o registrati® dai rispettivi proprietari.  Il loro utilizzo non significa né suggerisce l'approvazione, l'affiliazione o la sponsorizzazione di o da parte di Cash360 o loro.

Contatti | Informativa Privacy | Informativa Cookie | Gestisci Cookie | Diritti interessati | Idioma Español