Prestito senza busta paga: tutto quello che c’è da sapere
"La contraddizione delle banche sta nel fatto che prestano soldi solo a chi già ce li ha"
È una convinzione, questa, molto diffusa all'interno di alcune categorie sociali (casalinghe, liberi professionisti, lavoratori in nero). Il discrimine, spesso, è rappresentato dall'impossibilità di esibire una busta paga da contratto dipendente.
Un foglio di carta importante perché rappresenta, per chi eroga il credito, garanzia di stabilità ed affidabilità.
Tuttavia, a volte anche chi ha un lavoro a tempo indeterminato rischia di vedersi rifilare un bel - si fa per dire - "no grazie" allo sportello bancario. Succede a chi ha già dei prestiti in corso e per la cui restituzione è impegnata una parte cospicua della busta paga (tra il 35% ed il 50% circa).
Che fare, allora, rinunciare in partenza alla possibilità di farsi finanziare, anche se magari la somma di cui si ha bisogno è relativamente contenuta, e riguarda qualcosa di strettamente necessario, se non prioritario? No.
La buona notizia è che, rispettando precise condizioni, è possibile richiedere ed ottenere un piccolo prestito anche se non si ha un contratto da lavoro dipendente, o pur avendolo, la propria busta paga è momentaneamente impegnata per altro
Prestiti senza busta paga: la parola chiave è garanzia
Chi eroga il credito, infatti, deve sapere di potersi rivalere su un bene (mobile o immobile), qualora il beneficiario del finanziamento non riesca a fare fronte alle rate del rimborso. Anche perché questo scenario, sulla carta, è più probabile di quanto non lo sia per un lavoratore con entrate stabili e documentate...
Dunque, disoccupati, casalinghe, studenti e liberi professionisti alle prime armi possono rivolgersi a banche/finanziarie per fare richiesta di piccole somme, a patto che siano affiancati da un garante. Una persona, cioè, munita di reddito documentabile e/o proprietaria di beni a cui sia possibile attingere in caso d'insolvenza dell'intestatario del prestito.
Prestito senza busta paga: il fattore di cui tenere conto
Se è vero che potersi avvalere di un garante rappresenta la chiave di volta per risolvere un problema di liquidità, ciò non significa che, da qui in avanti, sia tutto in discesa per il richiedente. I tassi d'interesse applicati in casi del genere da banche/finanziarie sono infatti decisamente più alti della media. Il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) può arrivare al 12%, e ciò in virtù del fatto che i rischi da cui chi eroga il credito deve tutelarsi sono molto alti.
Carlo De Rossi
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