Bonus autonomi: chi e quando può presentare richiesta?

09.09.2022

C'è una buona ed una cattiva notizia per le partite IVA

Secondo anticipazioni provenienti da varie fonti mancherebbero pochi giorni alla data unica di inoltro delle richieste

Tuttavia le risorse messe in campo dal Governo sembrerebbero essere insufficienti a soddisfare tutte le richieste. Insomma, la solita vecchia storia: la coperta è troppo corta, per dare riparo a tutti...

Bonus 200 euro per autonomi: chi sono gli aventi diritto?

Il contributo, che costituisce una tantum, è destinato ai liberi professionisti aderenti alle Casse Private (tra cui quella dei commercialisti, dei consulenti del lavoro, degli avvocati) e alla Gestione Separata dell'Inps con reddito annuo documentabile inferiore a 35mila euro.

Secondo le stime, si tratterebbe di una platea costituita da più di 3 milioni di lavoratori, il cui diritto al bonus di 200 euro è stato sancito dal Decreto Legge (anche noto come Decreto Aiuti) n.50/2022.

Parlando di questa misura, in riferimento ai soli lavoratori autonomi e partite IVA, il condizionale è d'obbligo su tutto. Non è ancora dato sapere con certezza neppure quale sarà la giornata in cui gli aspiranti beneficiari dovranno presentare la domanda. Qualcuno parla del 15 settembre, altri del 20.

A determinare questa impenetrabile coltre di incertezza è il fatto che il decreto attuativo relativo al bonus è ancora all'esame della Corte dei Conti. La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è ancora di là da venire. Per il momento il Governo ha fatto sapere solo che sono stati stanziati 600 milioni di euro per l'attuazione della misura.

Il decreto attuativo, inoltre, non dà alcuna indicazione per quel che riguarda i termini di presentazione delle domande, lasciando così campo libero all'Ente Previdenziale ed alle Casse Private.

Il bonus da 200 euro? Riceverlo è letteralmente un terno al lotto

Ad esprimersi in questi termini è stata un'importante associazione di categoria che ha sottolineato come l'attuale stanziamento di 600mila euro potrà bastare a garantire il contributo una tantum solo a 3 milioni di autonomi e partite IVA, lasciandone fuori altri 400mila. Sarebbe quindi necessario, per rendere il bonus effettivamente accessibile, stanziare ulteriori 100 milioni di euro

Giuliana Ferri



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