Districarsi nel mondo dei prestiti, tra cifre, tassi, rate e requisiti, non è semplice.
Dopo quanto tempo dall'assunzione è possibile chiedere un prestito?
Finalmente hai coronato anni di studio e di stage quasi gratuiti
Sei stato assunto a tempo indeterminato da una delle più importanti aziende del tuo settore
Ma invece di goderti almeno un po' il primo, importante, traguardo raggiunto, già stai pensando al prossimo. Comprare una macchina, e raggiungere l'indipendenza logistica, dopo quella materiale.
In questo caso, però, le tue forze ed il tuo impegno non sono sufficienti. Se non vuoi essere costretto ad aspettare di avere in contanti l'INTERA somma necessaria, per andare in concessionaria e scegliere l'auto più adatta a te, devi chiedere aiuto.
Basta avere il contratto a tempo indeterminato?
Alcuni dei tuoi amici hanno già fatto questo passo, quindi sei consapevole che NON basta avere in tasca un contratto a tempo indeterminato, perché banche e finanziarie stendano un tappeto rosso e ti spalanchino porte e casse delle loro filiali.
Una domanda sorge quindi spontanea
...e rispondere è una questione piuttosto urgente. Quanto tempo deve trascorrere dall'assunzione, per avere la certezza di ottenere il finanziamento richiesto?
Non esiste infatti una regola universalmente valida a cui banche e finanziarie "devono" attenersi, quando si tratta di allentare i cordoni della borsa.
Al contrario, le parole d'ordine da tenere a mente sono discrezionalità e relativismo.
Dopo quanto dall'assunzione è possibile chiedere un prestito?
Chi eroga un credito si attiene generalmente ad alcuni criteri:
- Il cliente DEVE aver già concluso il periodo di prova;
- ALMENO tre mesi pregressi di contratto a tempo indeterminato nel comparto pubblico;
- ALMENO sei mesi (talvolta anche nove) pregressi a tempo indeterminato nel settore privato.
Queste linee guida devono comunque essere incrociate/integrate con indicatori relativi alla SPECIFICA situazione economica del richiedente, prima che banca o finanziaria decidano se accordare o no il finanziamento.
Tra questi, il rapporto rata/reddito che NON deve superare il 20-30%, e la differenza tra reddito e rata. Vale a dire, quanto resta al richiedente del reddito percepito, dopo aver decurtato l'importo da rimborsare ogni mese?
È infatti necessario che NON venga intaccato il cosiddetto minimo vitale (la somma necessaria a soddisfare i bisogni primari) per evitare l'insorgere di una situazione di indigenza che potrebbe determinare un indebitamento, compromettendo la capacità del cliente di restituire INTEGRALMENTE la somma ricevuta.
Richiesta finanziamento: come ottenere una risposta positiva?
Per massimizzare le chance di ricevere liquidità, è consigliabile farsi guidare dalla prudenza. Sia nel determinare la somma necessaria, sia nel determinare la propria reputazione agli occhi di banche e finanziarie.
Dunque, limitare il più possibile l'importo da richiedere, e avvalersi di un garante capace di assicurare la solvibilità del prestito, convincendo l'ente creditore che la percentuale di rischio è talmente bassa da risultare quasi azzerata.
Giuliana Ferri
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