Come si fa a chiedere un prestito all'INPS?
Ciò che è indispensabile spesso è fonte di ansia e stress
L'evoluzione del genere umano è stata caratterizzata, tra le varie cose, dal passaggio dal baratto al commercio. L'invenzione del denaro mai come in questo periodo storico, sta dimostrando di essere croce e delizia
Essere materialmente in grado di spendere ci rende liberi, ci conferisce il potere di scegliere...ma quando le opzioni sono innumerevoli e quasi infinite, può generarsi frustrazione e impotenza.
Le persone che godono di entrate mensili a quattro e più zeri sono poche, ciò rende necessario, nella maggior parte dei casi, rivolgersi a banche e finanziarie per ottenere liquidità ed affrontare uscite impreviste e/o cospicue/improcrastinabili.
Non sempre, però, gli istituti di credito sono interlocutori efficaci per chi ha bisogno di un prestito. Nonostante lo sviluppo della tecnologia e le ricadute positive in numerosi ambiti della vita quotidiana, infatti, la burocrazia bancaria sembra faticare a scrollarsi di dosso pregiudizi fondati e consolidati come la lentezza, un modo di comunicare oscuro ai limiti del settario, e l'estrema selettività.
A chi rivolgersi, allora, in alternativa?
L'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale può sopperire a questa lacuna creditizia tramite strumenti ad hoc indirizzati a lavoratori dipendenti (pubblici e privati) e pensionati. In quest'ultimo caso, ad esempio, il cittadino può avvalersi di tre strumenti: piccoli prestiti/prestiti pluriennali diretti (ex dipendenti della pubblica amministrazione, la richiesta, in questo caso va rivolta direttamente all'Inps), e cessione del quinto.
Piccoli prestiti Inps
Le caratteristiche peculiari di questa formula sono durata e importo circoscritti. Nello specifico, il secondo è direttamente proporzionale al primo. Un prestito annuale può ammontare al massimo ad una mensilità di pensione, uno biennale a due mensilità, e così via per una durata massima di quattro anni.
Prestiti pluriennali diretti
È un'opzione, questa, ideale se la somma di cui si ha bisogno è di svariate migliaia di euro, e il richiedente è pensionato da ALMENO quattro anni. Il rimborso può essere spalmato su una durata massima di dieci anni, ma la rata mensile da pagare NON può eccedere il 20% della pensione.
Cessione del quinto Inps
La richiesta può essere indirizzata ad un istituto di credito o finanziaria che, in virtù di un accordo/convenzione con l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, funge da tramite.
Se la pratica ha esito positivo, la banca/finanziaria concede la somma, e l'Inps trattiene la rata mensile di rimborso alla fonte sull'assegno pensionistico, per poi inviarla all'istituto erogante.
L'importo rimborsato
mensilmente NON può essere superiore ad un quinto della pensione. Inoltre
questa formula prevede la stipula di un'assicurazione al fine di tutelare l'istituto
di credito erogante in caso di decesso del beneficiario della liquidità.
Giuliana Ferri
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