Cos’è il TFS e quando è possibile richiederlo?
Per chi si sta pensionando, o è prossimo a tagliare questo traguardo, la cosiddetta liquidazione può fare la differenza
Gli over 60, infatti, spesso contribuiscono in maniera robusta alle spese dei propri familiari stretti, soprattutto a quelle dei figli. A 40 anni si va incontro all'esigenza di comprare casa, o ampliarla, se ci sono figli in arrivo. Oppure può trattarsi di un investimento necessario dal punto di vista professionale, per far crescere un'attività già avviata, fondarne una nuova, aggiornarsi...
A tutto questo può servire il TFS (Trattamento di Fine Servizio), vale a dire l'equivalente del TFR destinato ai dipendenti del comparto pubblico e statale. Il Trattamento di Fine Rapporto riguarda invece i lavoratori con contratto subordinato di aziende private.
Tuttavia, chi è stato assunto con contratto a tempo determinato o indeterminato dopo il 31 dicembre 2000 beneficia del TFR. Il TFS resta valido per chi ha cominciato a lavorare nel pubblico PRIMA di questa data.
Come fa intuire l'acronimo, il Trattamento di Fine Servizio viene erogato in concomitanza con la conclusione del rapporto di lavoro dipendente; si sblocca, in sostanza, in automatico ed entro determinate tempistiche correlate alla motivazione che ha portato alla chiusura del contratto.
È comunque possibile ottenere l'anticipo del TFS (importo massimo di 45mila euro), inoltrando richiesta tramite la piattaforma disponibile online dallo scorso novembre, a patto che sussistano i seguenti requisiti:
- Raggiungimento Quota 100;
- Maturazione requisiti pensione anticipata o di vecchiaia.
L'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha 90 giorni di tempo per produrre la certificazione che attesta il diritto del lavoratore a ottenere l'anticipo sul TFS. Dopo aver ottenuto il via libera, questo presenta domanda di liquidazione dell'importo ad uno degli istituti bancari che ha sottoscritto l'accordo quadro stipulato tra Governo e Abi.
Ultimo, ma non meno importante, gli interessi sull'importo da rimborsare alla banca erogatrice vengono calcolati attraverso il metodo della capitalizzazione semplice. Non possono essere addebitate né commissioni o ulteriori oneri, a parte gli interessi pattuiti in fase contrattuale.
Giuliana Ferri
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