Dopo quanto tempo si può surrogare un mutuo?
Vita nuova, nuovo contratto con la banca
La quotidianità è scandita da cambiamenti continui. Talvolta impercettibili, altre, invece, sostanziali. Non sempre in positivo, peraltro
Può trattarsi, infatti, del desiderio di costruire una vita di coppia o una famiglia o, al contrario, di una separazione.
Di un avanzamento di carriera o di una riduzione delle proprie entrate mensili.
Ad accomunare ciascuna di queste eventualità è l'esigenza di ridiscutere le condizioni del mutuo sottoscritto in precedenza aggiornando gli obblighi previsti in base alla nuova situazione.
La parola d'ordine è sostenibilità, e può implicare la modifica della durata, del tasso d'interesse e, conseguentemente, della rata mensile da pagare. Una procedura, questa, che prende il nome di surroga.
Come si rinegozia il mutuo?
Il mutuatario presenta una richiesta alla banca che ha erogato il finanziamento, elencando gli elementi del contratto che vuole modificare. In caso di risposta affermativa, si procede ad una scrittura privata, in caso di diniego ci si può rivolgere ad altri istituti di credito.
...e quanto costa?
L'operazione non comporta alcuna spesa per il mutuatario. Niente oneri amministrativi o notarili né commissioni bancarie. Le eventuali detrazioni fiscali ottenute in precedenza, invece, sono confermate.
Qual è il periodo minimo dopo cui si può surrogare?
È un aspetto, questo, che attiene la discrezionalità della singola banca. Generalmente, però, la finestra temporale prevista è di almeno un anno, ovvero del saldo dei costi di ammortamento equivalenti a 12 mesi.
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Carlo De Rossi
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