Ci sono limiti alle richieste di prestiti?
Sulla carta non c'è un "limite di sbarramento" per l'accesso.
Non un importo sotto il quale gli aspiranti beneficiari vengano marchiati a mo'
di lettera scarlatta. In pratica, però, banche e finanziarie pretendono che il
richiedente abbia un reddito di sussistenza compreso, almeno, tra 700 e 800
euro.
La forbice è determinata dal fatto che, di volta in volta, l'esatto
ammontare viene calcolato in base al numero di componenti della famiglia.
Questa cifra, comunque, equivale al netto disponibile dopo
aver decurtato la rata di un eventuale finanziamento pregresso, e quella che
dovrebbe essere corrisposta mensilmente per il nuovo.
Un esempio pratico: se la
busta paga è pari a 900 euro ed il richiedente paga già una rata mensile di 100
euro, un eventuale ulteriore prestito NON potrà gravare per più di 50 euro
aggiuntivi.
Si comprende quindi perché, da entrambe le parti, ci si debba
muovere con il bilancino, rendendo il tutto poco agevole.
E con la cessione del quinto dello stipendio?
La situazione si alleggerisce parzialmente, almeno in
linea teorica, se si aspira alla cessione del quinto. In questo caso, banche e
finanziarie allentano i cordoni della borsa se lo stipendio, "ripulito" dalle
rate mensili già da versare, equivale o supera il minimo vitale, che per il
2022 è fissato a 523,83 euro.
Queste considerazioni riguardanti i paletti economici
si accompagnano poi a criteri e parametri che abbiamo già illustrato in altri
articoli. Vale a dire la solidità creditizia del richiedente.